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Super Dino nazionale

Spero apprezziate questo piccolo spazio che saltuariamente dedico ai grandi che hanno vestito la gloriosa casacca bianconera, non voglio assolutamente essere noioso anche se nel parlare degli eroi del passato si rischia di esserlo, semplicemente io non riesco ad esimermi dal non farlo e lo considero nient'altro che un doveroso tributo a loro e alla maglia della Juve che da tanti anni mi onoro di tifare.

Oggi parliamo di Dino Zoff quello che forse un po' tutti considerano il miglior portiere italiano di sempre (non ce ne vorra' Gigi Buffon spero) sperando di essere il meno banale e noioso possibile anche nel ripercorrere le pietre miliari della sua fantastica carriera, indubbiamente un grande uomo prima di essere un grande sportivo.

Nato il 28 febbraio del 1942 Zoff, dopo i primi passi nella Marianese (squadra di Mariano del Friuli) approda alle giovanili dell'Udinese sotto la guida tecnica di tal Alberto Eliani ai piu' un perfetto sconosciuto come al sottoscritto peraltro. Il mister delle giovanili gli diceva in dialetto "Senti Zoff, se te diventi un jogador, me tajo i cojoni" e quasi a portare sfiga il debutto in A a 19 anni contro la Fiorentina fini' 5-2 per i viola.

La sua carriera prosegue al Mantova in B e poi al Napoli in serie A, durante il periodo sotto al Vesuvio vinse un titolo europeo con la nazionale e divenne il miglior portiere italiano con tanti saluti al suo vecchio allenatore delle giovanili di Udine che evidentemente oggi se ha tenuto fede alla scommessa fatta dovrebbe essere privo di testicoli.

Nel 1972 si trasferisce alla Juventus, ovviamente avevamo appena vinto uno scudetto ma per dar la scalata alla Coppa dei Campioni, Boniperti e Italo Allodi pensarono a lui per rinforzarsi dietro (quegli anni ricorderete che in Coppa Campioni ci andava solo chi vinceva lo scudetto), Carmignani era bravo, ma peccava a livello caratteriale ed era talvolta autore di papere abbastanza importanti quindi serviva un vero numero 1.

In pochi sanno che prima di prendere Zoff venne cercato Albertosi ma che vedendosi dire no dal Cagliari virarono su Dino Zoff che allora giocava nel Napoli e per 300 milioni + Carmignani la Juve porto' a casa quello che qualcuno definiva un prezioso quadro d'autore, una sorta di Van Gogh coi guantoni, qualcuno storse il naso per il grosso investimento economico, una volta 300 milioni erano tanti soldi, ma credo che dopo tanti anni abbiano cambiato idea su quella forse troppo superficiale presa di posizione.....

Per 11 stagioni Zoff sara' la sarracinesca della porta bianconera, poca anzi pochissima teatralita' fra i pali , ma con un senso del piazzamento implacabile e un'autorevolezza, una leadership silenziosa ma allo stesso tempo centrale per tutta la difesa e la squadra in campo, record di imbattibilita' nell'anno 1972/3 con 903 minuti senza prendere gol, record superato trent'anni dopo da Seba Rossi. Trionfi sia in maglia juventina, sei scudetti, 1 coppa Uefa e 2 coppe Italia , sia in maglia azzurra , dopo il titolo europeo del '68 quello mondiale nell'82 a quarant'anni.

Terminera' una carriera favolosa a 41 anni nella Juventus consacrandosi a tutti gli effetti parere personale come il miglior numero uno della nostra storia e del calcio italiano.

Da allenatore fece una discreta carriera, alla Juventus vincendo 1 coppa Italia e 1 coppa Uefa poi alla Lazio e alla Fiorentina , da non dimenticare l'esperienza alla nazionale nonche' il ruolo da dirigente con la Lazio.

“Ho sempre desiderato essere portiere, forse perché in campo il portiere è un uomo solo e a me piacciono gli sport individuali.” (Dino Zoff)


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