Sivori era piccolo, tosto, provocatorio, spiritato perche' in campo era un fascio di nervi , un tutt'uno col pallone e con le ragioni del gol, per il quale dribblava e sbeffeggiava gli avversari decidendo come e quando toccare al fin della licenza come un Cyrano del pallone. Omar Enrique Sivori, nato a San Nicolas, sul Parana' il 2 ottobre 1935 era la giovanissima stella del River Plate e dell'Argentina che vinse la Coppa America o meglio il Torneo Sudamericano come si chiamava una volta e lo vinse nel 1957, edizione disputata in Cile per la cronaca , lui ovviamente votato miglior giocatore del torneo dominava con i suoi amici Angelillo e Maschio , i noti angeli dalla faccia sporca per la sfrontatezza con cui superavano gli avversari.
Di quei tre fenomeni la Juve prese lui pagandolo 180 milioni di lire (10 milioni di pesos) , inutile dire che divenne ben presto il passatempo preferito di Gianni Agnelli che per i grandi giocatori ha sempre avuto un'occhio particolare e naturalmente neanche con Sivori fece eccezione, nei primi 4 anni di Juve fu' devastante, 91 gol in 114 partite e altrettanti assist per il compagno di reparto John Charles, tre scudetti , due coppe Italia , un titolo di capocannoniere e pura estasi per gli occhi di quei fortunati che ebbero la fortuna di vederlo allo stadio, poi quando Boniperti diede addio al calcio nel '61 Sivori comincio' a perdere la bussola e a incartarsi con l'arrivo tre anni dopo in panchina di Heriberto Herrera vero maniaco della disciplina e degli allenamenti , un Omar Sivori orfano di chi lo disciplinava cioe' Boniperti non ci mise tanto ad entrare in rotta di collisione col nuovo mister e nel 1965 decise di accettare l'offerta del Napoli dove chiudera' la carriera tre anni dopo.
Comments