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Borel II detto "Farfallino"

In realta' II e' riferito al fatto che fu' il secondo della famiglia a vestire la casacca della juve dopo il padre Ernesto di fatto pero' era il terzo come eta' avendo un fratello maggiore anch'egli calciatore. Il padre faceva parte della prima Juventus dei pionieri quella dal 1906 al 1914 prima di buttarsi nel commercio, il padre gestiva un negozio di abbigliamento in piazza San Carlo a Torino , ora il figlio di cui appunto ci occupiamo oggi, Felice Placido BOREL II fu ' uno dei colpi di mercato di Edoardo Agnelli. Cresciuto in orbita Torino nei "balon boys" il vivaio granata prese il soprannome di Farfallino proprio li per la leggerezza della corsa che tramutava il pallone in sferzanti traiettorie,, cosi' a soli 17 anni accetto' entusiasta l'offerta bianconera . Nato il 5 aprile 1914 in Francia a Nizza , fisico che definire asciutto era un'eufemismo , debutto' con in panchina Carcano il 2 ottobre del '32 a Napoli sostituendo Cesarini per divenire titolare qualche domenica piu' tardi , la sua maggior dote era il gol e contribui' in maniera importante alle vittorie di quel quinquennio d'oro segnando 61 reti in 62 partite nelle prime due stagioni cosi tanto per gradire ..., di lui Vittorio Pozzo diceva "non ha un tiro potente ma indirizza il pallone dovunque vuole che esso vada" insomma un giocatore di biliardo nato e il portiere non la vedeva mai in tempo... il gol abbinato ad una proprieta' assoluta di controllo di palla , scatto fulminante col pallone fra i piedi .

Di se stesso diceva " Quando arrivavo in solitaria davanti al portiere anziche ' farlo uscire come faceva Meazza , gli tiravo addosso e siccome era difficile fare centro la palla deviava verso destra o verso sinistra e quasi sempre si infilava a fil di palo " Semplice vero ?

«Nel 1928 – quando io che sono nato a Nizza Marittima avevo 14 anni – nascevano i Balon Boys e siccome nella Juve non c’erano squadre ragazzi per poter partecipare al campionato ragazzi fu giocoforza che firmassi contemporaneamente sia il cartellino dell’Ulc, Unione Liberi Calciatori, che il cartellino verde della Juventus. Però i colori miei, che avevo nel sangue, come mio padre, come mio fratello, erano quelli bianconeri».

Che Borel II sia juventino autentico tutti sono disposti a testimoniarlo, perfino Boniperti. Rimane però il fatto che la storia è ben diversa da come la racconta lui. «Farfallino» si era di fatto scritto solo ai Balon Boys e fu il padre, quando lo seppe, a trascinarlo di forza alla Juve e fargli prendere quel cartellino verde.

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