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Juventus-Atalanta 3-3

La prima partita dopo il terremoto di venerdi era un banco di prova dal quale poteva emergere una reazione furiosa o una reazione deprimente, per quanto riguarda la squadra e lo stadio la mia sensazione e' che è prevalsa la depressione, mi spiego meglio, se è vero che la curva è ufficialmente tornata sia pur ancora a livelli medio bassi come tifo e come gente, ma la strada è quella giusta, ricorstruire una curva dopo due anni di macerie non e' semplice, la curva ormai diventata in due anni territorio di pinguini e mangia popcorn vari è come narcotizzata e cantano le solite due trecento persone compresi quelli dei gruppi, bisogna avere pazienza e partita dopo partita ricostruirne lo spirito e la mentalita' sperando di veder crescere di pari passo le fila di quei ragazzi che non hanno abbandonato ne' i gruppi ne' la mentalita' ultras della vecchia curva di due anni fa', molti sono giovani ma c'e' bisogno dei vecchi per dare il giusto scossone e se la societa' capisce che i tifosi non sono dei rompicoglioni da boicottare bensi' un patrimonio del club il futuro in quel senso lo vedo roseo, di certo e' troppo presto per dirlo, sono sicuro che a molti me compreso non sara' piaciuta la pessima abitudine degli steward di controllare le sciarpe a chiunque oppure quel fastidiosissimo Dj set che sara' piacevole nei locali ma non allo stadio, scorie dell'ultima era targata Andrea Agnelli che vanno al piu' presto cestinate...

La partita , che dire, la squadra ha palesemente risentito della situazione in atto, si vedeva anche dagli errori commessi che ci hanno costato tutti i tre gol dell'Atalanta, quindi non me la sento di condannare qualcuno, neppure quell'Alex Sandro svagato che anche stasera non ha mancato di suscitare le parolacce dei presenti che avevo vicino, adesso pensiamo al Monza e al resto pensino i dirigenti , speriamo....



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